Il progetto proposto è focalizzato sullo sviluppo di metodi analitici per il monitoraggio di PFAS nelle acque e in campioni sottoposti a trattamenti sperimentali per l’abbattimento dei PFAS.
Tra questi, si fa riferimento ad un trattamento basato sull’applicazione di plasma atmosferico.
Il plasma atmosferico si prospetta come un metodo molto promettente per la purificazione delle acque da PFAS, oltre che da altri inquinanti organici persistenti, che destano grande preoccupazione per i possibili effetti sulla salute umana e animale.
Il progetto è dunque coerente con la traiettoria tecnologica selezionata, che prevede lo sviluppo di tecnologie innovative per il monitoraggio ambientale e per il controllo delle risorse idriche.
Inoltre la tecnologia al plasma atmosferico, al cui sviluppo il progetto contribuisce, si configura come una metodologia ecosostenibile [J. E. Foster, Plasma-based water purification: Challenges and prospects for the future, Phys. Plasma 2017, 24, 055501], in quanto non richiede l’aggiunta di sostanze chimiche e additivi per indurre la degradazione degli inquinanti, ma le specie reattive, responsabili dei processi di decomposizione dei contaminanti organici, vengono generate in situ direttamente da aria e dall’acqua.
Questa caratteristica risponde all’obiettivo, previsto nella traiettoria, di sviluppare una tecnologia che permetta un uso sostenibile delle risorse idriche.
Da sottolineare infine che la traiettoria selezionata prevede “lo sviluppo di processi di depurazione finalizzati al miglioramento dell’efficienza di abbattimento dei contaminanti emergenti (es. PFAS) e al riutilizzo delle acque reflue depurate”, per cui il progetto proposto percorre pienamente i contenuti della traiettoria.
Considerando che la disponibilità di acqua dolce sulla Terra è limitata e che, soprattutto a causa delle attività antropiche, la sua qualità è compromessa, la messa a punto di una tecnologia ecosostenibile per la purificazione delle acque, come quella proposta basata sull’impiego di plasma atmosferico, permetterebbe di risolvere entrambe le problematiche, in quanto ripristinerebbe la qualità dell’acqua e ne permetterebbe il riutilizzo, superando la limitazione legata alla sua scarsità.